Certificazione delle piante nel settore olivicolo

Come per tutti i beni alimentari, anche per le produzioni olivicole l’obiettivo primario è quello della certificazione. Si ricerca sempre la “qualità” o meglio della “qualità certificata”. Ciò rappresenta la naturale conseguenza di quell’approccio globale alla libera circolazione delle merci in ambito dell’ Unione Europea che già dalla fine degli anni ’80 ha trovato la sua chiara definizione concettuale. Nello stesso tempo rappresenta la logica conseguenza degli orientamenti e degli indirizzi indicati negli interventi legislativi e programmatici emanati sia a livello comunitario che nazionale.

Le strategie di miglioramento qualitativo intraprese dal comparto olivicolo non possono prescindere dalla disponibilità di materiale di propagazione sano e rispondente alle caratteristiche varietali, quindi materiale certificato. Ma la certificazione, per essere realizzata, passa attraverso una attività vivaistica qualificata, esercitata da vere aziende “impresa” professionalmente all’avanguardia e non da “improvvisatori” che screditano il settore olivicolo.

In risposta a ciò viene chiaramente da domandarsi a che punto è la certificazione delle piante di olivo nel nostro Paese.

Il vivaismo italiano ha intrapreso su base volontaria, almeno nelle aree di maggiore importanza, la produzione di materiale di impianto certificato seguendo le procedure indicate dalla normativa vigente.

Tuttavia è proprio in Toscana ed in particolare a Pescia che i vivaisti olivicoli associati al CO.RIPR.OL. hanno organizzato ed attuato il processo produttivo ponendosi come obiettivo la produzione di piante garantite sotto il profilo genetico, sanitario e qualitativo. La realizzazione dell’attività di certificazione è stata possibile grazie alla tempestività ed alla sensibilità degli Organi Regionali ed alla collaborazione delle Istituzioni Scientifiche presenti sul territorio toscano (IPSL-CNR-Scandicci, Università di Firenze, Università di Pisa).

Infatti, la Regione Toscana ha regolamentato l’attività attraverso l’emanazione di apposita normativa e le Istituzioni Scientifiche hanno fornito il materiale varietale selezionato per l’avviamento dell’attività.

Ciò al fine di tutelare il produttore che vende e il coltivatore che acquista.

Il Consorzio produttori olivicoli (CO.RIPR.OL.)

Il Consorzio per la Selezione ed il Controllo del Materiale di Propagazione dell’Olivo “CO.RIPR.OL” è una struttura consortile attiva da molti anni che comprende attualmente decine di aziende vivaistiche toscane specializzate che collocano annualmente sul mercato nazionale ed estero più di 2.000.000 di piante.

L’articolazione del sistema di certificazione prevede quattro fasi operative molto chiare e definite tutte legate tra loro.

La fase di conservazione in purezza del materiale di propagazione derivato direttamente dalla fonte primaria (costitutore); La fase di pre-moltiplicazione, la fase di moltiplicazione e la fase produttiva in vivaio (propagazione). Ogni fase è gestita da Organismi diversi che ne hanno anche la responsabilità. La fase della moltiplicazione, e quindi la gestione dei Centri di Moltiplicazione, è di competenza di Associazioni o Consorzi di Vivaisti. Ed è qui che si inserisce l’attività del CO.RIPR.OL.

L’attività del Consorzio è iniziata nel 1993 e da anni ormai è stato completato il Centro di Moltiplicazione. Si tratta di una struttura atta a produrre materiale di moltiplicazione certificato (semi, portainnesti, marze, talee) da utilizzare da parte dei vivaisti aderenti alla certificazione per la produzione di piante certificate (prodotte cioè da materiale controllato nel rispetto del disciplinare di produzione).

Conclusioni

E’ necessario sottolineare che il raggiungimento degli obiettivi del settore produttivo passano in primo luogo attraverso un vivaismo qualificato strettamente collegato alle esigenze ed agli orientamenti della produzione e capace di mettere a disposizione degli agricoltori materiale garantito e selezionato.

Nella nuova filiera sono coinvolti quindi più soggetti, ciascuno con competenze e funzioni delineate e diverse. Non vi è dubbio che l’organizzazione del sistema riveste allora un ruolo fondamentale. L’attività in vivaio diventa in questo senso un punto aggregante tra attività produttiva, Organi che legiferano (Stato, Regioni), organismi che operano sul territorio (Organizzazioni interprofessionali) ed il mondo della ricerca scientifica.

A questo riguardo risulta importantissimo il contributo della ricerca sotto più aspetti. In primo luogo su programmi di selezione clonale in grado di identificare genotipi sani e dotati di caratteristiche “superiori” rispetto allo standard varietale.

Inoltre, la elezione di portinnesti clonali, programmi di miglioramento genetico, studi sul seme, sui substrati, sulla radicazione, sono altrettanto settori importanti sui quali il mondo vivaistico ha bisogno di più precise informazioni.

Intanto il CO.RIPR.OL. conscio dell’importanza di offrire al settore produttivo piante selezionate e certificate ha avviato la produzione di materiale garantito e di origine definita.

Da parte nostra, siamo fermamente convinti che produrre materiale provvisto di carta d’identità sia la migliore garanzia possibile per il nostro mercato di riferimento.

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