Il clima che fa la differenza

Il clima del Sistema Terra è rimasto relativamente stabile neli ultimi 10.000 anni, consentendo alla società umana di evolversi.

Informazioni ottenute attraverso lo studio di carote di ghiaccio prelevate in zone artiche dimostrano che l’ultimo periodo glaciale è terminato 11.000 anni fa e che nei precedenti millenni si sono alternati periodi caldi a periodi freddi, ognuno della durata di circa 1.000 anni, con conseguenti oscillazioni della temperatura media fino a 10°C.

Oggi è divenuto chiaro che l’attività umana sta causando importantissimi cambiamenti climatici attraverso una continua alterazione della composizione chimica dell’atmosfera.

È un fatto che la concentrazione atmosferica di CO2 sia aumentata dall’era preindustriale ad oggi. Questa variazione del clima può inficiare negativamente la nostra esperienza quotidiana.

Siamo di fronte ad un  fenomeno che, nella sua velocità, non ha precedenti , forse, in tutta la storia del clima conosciuta di questo pianeta.

Questo incremento di concentrazione di gas a cosiddetto “effetto serra” sta provocando cambiamenti climatici a carico soprattutto della temperatura, delle precipitazioni e della radiazione solare.

Modelli di circolazione atmosferica generale (GCM) calcolano che la temperatura media della superficie terrestre aumenterà di circa 0.1, 0.4°C per decennio prevedendo un aumnto netto della temperatura nel 2100 variabile da 1 a 4°C.

Gli stessi modelli prevedono che l’aumento della temperatura incrementerà la quantità di acqua evaporata dalla superficie del pianeta con enormi ripercussioni sui cicli idrogeologici. Un aumento globale delle precipitazioni atmosferiche avrà gravi ripercussioni su quei sistemi naturali  che attualmente sono già a rischio di inondazioni ed alluvioni.

È prevedibile che le colture agrarie beneficeranno in un certo senso dell’incremento di temperatura media che è stato previsto per il prossimo futuro. Questo perché si potrà avere una riduzione dei danni da freddo e da gelate durante i periodi critici. D’altra parte, però, la vegetazione sarà esposta maggiormente a regimi termici più elevati durante la stagione estiva e quindi più esposta a stress termici.

Un ragionamento analogo si può fare per quanto riguarda l’aumento nell’atmosfera di CO2. Se da un lato le colture agrarie concimate razionalmente  si troveranno a beneficiarne, dall’altro è prevedibile che la qualità media delle produzioni diminuirà.

Per concludere, quello del cambiamento climatico è un argomento che, da oggi fino al nostro prossimo futuro, sarà un tema su cui si dibatterà ancora a lungo. Per poter continuare a mantenere questo ritmo molto sostenuto di sviluppo umano, dovremo essere in grado di trovare strumenti o modalità di progresso eco sostenibili.

In palio c’è il nostro futuro, il nostro benessere stesso e la vita del nostro Pianeta.

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